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Conferenza

  • 18:00
  • 02047 Poggio Mirteto, RI, sala della Cultura

14 aprile 2018 ore 18.00 sala della Cultura (Poggio Mirteto)

Il “vivaio” della memoria

L’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

di Nicola Maranesi

 

L’intervento si propone di inquadrare l’attività dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo), e in modo particolare le attività più recenti e innovative poste in essere dalla Fondazione toscana. L’Archivio nasce nel 1984 come centro per la raccolta delle scritture autobiografiche. Sin dall’inizio si pone come soggetto custode della memoria individuale e collettiva, ma anche come agente di divulgazione di contenuti memorialistici e storiografici. Si rivolge al mondo accademico offrendo in consultazione il proprio patrimonio documentario, pubblicando volumi scientifici, riviste di settore, organizzando seminari e convegni. Ma si rivolge anche a un pubblico “generico”, subito interessato al racconto della storia attraverso le storie delle persone comuni. A questo settore l’Archivio si rivolge con pubblicazioni non scientifiche (i diari che diventano libri) e attraverso una presenza costante su giornali, radio, tv, cinema, teatro. Media, scrittori, giornalisti e artisti colgono la purezza e il valore dei racconti di vita che Pieve attrae e ripropone loro dopo averli esaminati. La voce degli “ultimi” amplificata da questo luogo-megafono acquisisce autorevolezza sul proscenio del dibattito pubblico, della rappresentazione del passato e del presente.

Una dinamica che nell’ultimo decennio ha registrato qualcosa di più di un’accelerazione, grazie all’avvento del digitale e di internet. O meglio, alla penetrazione di internet in ogni settore della vita e dello scibile umano. L’Archivio ha progressivamente scoperto strumenti in grado di rendere più efficienti i meccanismi di acquisizione e restituzione dei patrimoni documentari. Tre le policy attraverso le quali si è espressa concretamente questa volontà di cambiamento: la creazione di una Digital Library destinata prevalentemente alla fruizione del mondo accademico; l’edificazione di un percorso museale multimediale ed esperienziale, un museo di narrazione intitolato “Piccolo museo del diario”, rivolto ai visitatori della Fondazione e all’utenza turistica; la realizzazione di piattaforme informatiche in serie, collegate alla DL ma monotematiche e di più immediato accesso, per una divulgazione di massa. Scelte che hanno determinato una penetrazione capillare in ogni settore, anche i meno convenzionali, della narrazione storica. Festival di storia e giornalismo, allestimento di percorsi museali e mostre, siti web, turismo culturale, e ancora trasmissioni radio, tv, stampa, pièce teatrali, documentari, film.

2018_04_14_archivio diaristico